{tab=Il senso del carnevale}
Martedì 16 febbraio si è concluso il carnevale che qui a Gambarare ha avuto il suo culmine domenica 14 febbraio con la sfilata dei carri. Quest’anno il Signore ci ha donato una giornata splendida e senza dubbio tutti si sono divertiti. Ma quella giornata non è stata che il momento finale di un cammino iniziato un po’ di tempo prima. Infatti dietro alla costruzione dei carri c’è un lungo ed impegnativo lavoro che in genere coinvolge i genitori dei vari gruppi di bambini che poi sfilano; un lavoro che inizia con una progettazione, spesso discussa in famiglia, e continua nei momenti di tempo libero di mamme e papà: pomeriggi, serate, sabati e domeniche.
Questo è il vero significato dei carri: famiglie intere che vengono coinvolte nella loro preparazione, papà che anche dopo una nevicata si trovano all’aperto per continuare il loro lavoro, genitori che dicono “Vado a lavorare sui carri che mi rilasso un po’”!!! Perché queste sono le occasioni che permettono a persone di buona volontà che magari non si conoscono, o si conoscono appena, di creare una rete di amicizie lavorando per un fine comune, ma divertendosi e scherzando in ogni momento del loro impegno. Infatti durante i sabati di lavoro non sono mai mancati momenti conviviali da condividere e l’allegria che si è creata è culminata con la volontà anche dei genitori di mettersi in maschera e di divertirsi insieme ai propri bambini, diventando protagonisti della sfilata stessa.
Forse la nostra sarà solo una piccola sfilata di paese, ma diventa da un lato educativa per i nostri figli che percepiscono la partecipazione dei propri genitori sia al lavoro che poi al gioco comune, dall’altro fondamentale per creare all’interno del paese una rete di relazioni che curandole possono creare la base della vita del paese stesso. E poi in quale luogo troviamo preti e suore disposti a mettersi in gioco e a giocare con i loro parrocchiani come accade a Gambarare?!?
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{morfeo 31}
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